Le Rune sono geometria sacra, perché contengono le otto direzioni dell' Universo per identificare perfettamente un preciso punto, più il punto di arrivo per tracciare la rotta.
La rotta viene tracciata dal nostro coraggio ( etimologicamente cor-aggio= lo slancio del cuore) e il punto di arrivo è la nostra intenzione.
È così che lanciamo le Rune, nella vita di tutti i giorni. Se pensiamo ai movimenti atavici ( che provengono dai nostri antenati comuni) che si fanno quando stringiamo in mano qualcosa di caro, notiamo che tutti sono volti a portare l'oggetto al cuore, poiché è il campo magnetico più forte che abbiamo. Il cuore è il tamburo dell'anima, è il conta passi del nostro cammino su questo livello di esistenza, il cuore da il ritmo della galoppata a Raido.
Se pensiamo poi a come offriamo qualcosa che per noi è sacro, viene istintivo portarlo prima alla fronte, poi sussurrargli qualcosa ( il nostro intento ) e infine porlo sul cuore prima di sacrificarlo ( renderlo sacro).
Ecco le Rune...condensiamo l'energia con l'antenna nella nostra ghiandola pineale ( quindi attiviamo Algiz) , sussurriamo all oggetto il nostro intento ( attiviamo Ansuz) e poi lo portiamo sul tamburo della nostra anima per lanciarlo con Raido e con il nostro cor-aggio.
Ecco perché le Rune vanno bisbigliate, l'anima parla quando tutto il rumore di fondo sparisce, il nostro Odino interiore ci consiglia quando siamo in ascolto.
Odino ha molte sfaccettature. Egli è Alfjodr, il padre di tutti noi, ma è anche Hroptr, il temibile nel momento in cui riusciamo ad attivare Gungnir ( la sua lancia che non fallisce mai il bersaglio) ,ma è anche Bolverkr, ingannatore se viene elaborato dalla mente e non dal cuore.
Siamo noi a incidere le nostre Rune, perché siamo noi che diamo forma all'energia.